Cosa insegna il report Best Global Brands 2024: consigli per designer, pubblicitari e manager.

Analizzando il report Best Global Brands 2024 di Interbrand, emerge un quadro molto interessante su come i brand abbiano cambiato il panorama del business globale negli ultimi 25 anni. Questo studio, il più ampio e approfondito del suo genere, mette in luce l’importanza del branding non solo per designer e creativi, ma anche per chi opera nel mondo della pubblicità e della gestione aziendale.

Perché è crunch: Che tu sia un designer, un pubblicitario o un manager, ci sono ottimi spunti di riflessione per comprendere come il branding può guidare la crescita, come può adattarsi ai cambiamenti del mercato e come sfruttare il suo potere per creare un impatto duraturo nel tempo.

1. Il brand è il motore della crescita, non un costo

1. Il brand è il motore della crescita, non un costo

Una delle prime lezioni che ho colto dal report è che i brand vincenti non vedono il branding come un costo, ma come un vero e proprio motore di crescita. L’analisi di Interbrand dimostra che le aziende che trattano il brand come un asset strategico riescono a creare relazioni più profonde con i loro clienti, generando fedeltà e advocacy che si traducono in maggiori ricavi.

Consiglio: Se operi nel mondo del design o della pubblicità, non puoi più pensare al brand solo come una bella immagine o un logo accattivante. Il vero successo si costruisce sfruttando il potenziale del brand per creare valore a lungo termine. Per i manager, questo significa investire continuamente nel brand, trattandolo come una risorsa che guida la crescita.

2. L’importanza di adattarsi ai cambiamenti

2. L’importanza di adattarsi ai cambiamenti

Il report evidenzia come molte aziende iconiche, come Kodak o Nokia, siano scomparse dalla classifica dei brand globali di Interbrand a causa della loro incapacità di adattarsi ai cambiamenti. Oggi, la velocità di innovazione è senza precedenti, e i brand devono essere sempre pronti a reinventarsi.

Consiglio: Il cambiamento è inevitabile, e chi non si adatta è destinato a perdere rilevanza. Per i designer, questo significa che l’identità visiva di un brand deve essere flessibile e in grado di evolversi senza perdere la sua coerenza. Per i manager e i pubblicitari, è fondamentale prevedere e adattarsi alle nuove tendenze del mercato in modo agile e proattivo.

3. Il rischio di puntare solo all’efficienza operativa

3. Il rischio di puntare solo all’efficienza operativa

Un altro punto chiave che ho estratto dal report è che molte aziende, pur essendo focalizzate sull’efficienza operativa e sui guadagni a breve termine, hanno finito per sacrificare il valore del loro brand. In un solo anno, questo ha portato a una perdita stimata di 200 miliardi di dollari di opportunità di guadagno.

Consiglio: Questo dato ci insegna che puntare esclusivamente su strategie a breve termine è rischioso. Per i manager aziendali, questo significa che bisogna bilanciare l’ottimizzazione operativa con investimenti strategici nel brand per garantirne la crescita nel lungo periodo. Per i creativi, è una conferma che il design e la comunicazione devono guardare oltre l’immediato e costruire una narrazione di marca solida e duratura.

4. Dal prodotto al valore: i brand devono essere leader

4. Dal prodotto al valore: i brand devono essere leader

Un altro punto cruciale emerso dal report è che i consumatori, oggi più che mai, cercano brand che siano leader etici e sociali, non solo fornitori di prodotti. Marchi come Apple, Coca-Cola e Microsoft sono rimasti ai vertici della classifica perché non si limitano a vendere prodotti, ma rappresentano valori e visioni del mondo.

Consiglio: Questo trend rappresenta un’opportunità per chi lavora nel design, nella pubblicità e nella gestione aziendale. Costruire un brand che va oltre la semplice vendita significa posizionarsi come leader nella società. Per i designer, questo significa che il visual storytelling deve riflettere questi valori. Per i pubblicitari e i manager, è essenziale adottare una leadership che ispiri fiducia e che sia basata su un impegno autentico verso il bene sociale.

5. La fedeltà al brand è più fragile che mai

5. La fedeltà al brand è più fragile che mai

Il report ci mostra chiaramente come oggi sia più facile che mai per i consumatori cambiare marca. La fedeltà non è più scontata, anche per i brand più consolidati. La scelta è abbondante, e questo rende la competizione ancora più feroce.

Consiglio: Per i designer e i creativi, questo significa che il brand deve essere sempre “vivo” e aggiornato, con una comunicazione costante e rilevante per il target di riferimento. I manager devono invece garantire che l’esperienza del brand sia coerente su tutti i canali e punti di contatto, trovando nuovi modi per coinvolgere e sorprendere i clienti.

6. Il futuro è nell’arena: il concetto di arena thinking

6. Il futuro è nell’arena: il concetto di arena thinking

Una delle analisi più interessanti del report è l’introduzione del concetto di Arena Thinking, secondo cui i brand più di successo non si limitano più a competere in una sola categoria, ma si espandono in “arene” più ampie che rispondono a bisogni complessi. Apple, ad esempio, ha dimostrato come un brand possa muoversi dal settore dei dispositivi elettronici a quello della salute e dei pagamenti digitali, ampliando la sua sfera d’influenza.

Cosa possiamo imparare dai Best Global Brands 2024

Cosa possiamo imparare dai Best Global Brands 2024

Il report Best Global Brands 2024 offre preziose lezioni a chi lavora nel design, nella pubblicità e nella gestione aziendale. Trattare il brand come un motore di crescita, adattarsi ai cambiamenti, investire nel lungo termine e costruire una leadership basata su valori autentici sono le chiavi del successo. Le aziende che seguiranno queste lezioni saranno quelle che continueranno a crescere e prosperare.

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